Appello per una TV democratica

Riporto sotto per intero l’appello lanciato dal sito di Megachip per la costituzione di un telegiornale democratico, da parte dei cittadini stessi.

Invito tutti a partecipare. Questo potrebbe essere l’inizio della riconquista, da parte di noi cittadini, degli spazi democratici usurpati dalle varie oligarchie (politiche, economiche, dell’informazione).
 

NUOVO FORMAT TV

DA
QUESTO MOMENTO IL SITO DI MEGACHIP SI METTE A DISPOSIZIONE DI TUTTI
COLORO CHE VORRANNO ADERIRE ALL’APPELLO PER UNA INFORMAZIONE LIBERA

POTETE FARLO SCRIVENDO A: organizzazionemegachip@gmail.com



CANALE ZERO

Appello per una informazione libera

Cari
amici e amiche, compagne e compagni di un’Italia che non si arrende. Lo
sfacelo della situazione e della classe politica e una vera e propria
emergenza democratica impongono di rompere indugi e timidezze,
divisioni e recriminazioni.

Dobbiamo, in primo luogo, difenderci. E possiamo contr’attaccare.

Per farlo è ormai indispensabile dotarci di strumenti di comunicazione di massa che realizzino un’informazione democratica e che ingaggino una battaglia per la difesa della democrazia e del Bene Comune.

Noi riteniamo che milioni di persone, in Italia, aspettino questa proposta e siano pronti a sostenerla.

Ma farla richiede un impegno finanziario non indifferente. Non vi sono
partiti, sindacati, imprenditori disposti a finanziarla. Se vi fossero
vorrebbero controllarla. Cioè non servirebbe allo scopo. Quindi
dobbiamo fare per conto nostro. Ciascuno di noi, di voi, diventi editore e protagonista.

E’
tra voi, tra i cittadini, che dobbiamo raccogliere la somma necessaria
per avviare l’esperimento. Che è grande, immenso, ma che dobbiamo fare
con gli spiccioli. Un Davide contro i sette Golia. Ma non occorre avere
decine di miliardi di euro per fare una informazione decente e libera.
Anzi, i miliardi di euro sono proprio quelli che la imbavagliano e la
impediscono.

Noi riteniamo che lo si
possa fare anche con una cifra modesta di partenza. Per farlo occorre
una struttura organizzativa essenziale. Anche questa costa. Per avviare
questa macchina di raccolta è indispensabile sapere in anticipo quanti
siamo, quante persone e gruppi sono disponibili.

Non chiediamo, per ora, denaro.

Chiediamo,
a tutti coloro che sono disposti a versare almeno 100 euro a fondo
perduto, di comunicarci il loro impegno, con una semplice e-mail,
accompagnata dai dati essenziali: nome e cognome, e-mail, luogo di
residenza ed eventuale recapito telefonico.

I
dati raccolti resteranno riservati. Verranno resi noti, nel corso dei
tre mesi necessari per questa "campagna di impegno", soltanto i totali,
per aree geografiche, con cadenza settimanale.

Al
termine dei tre mesi valuteremo se esistano le condizioni di partenza
e, in caso affermativo, avvieremo la raccolta del denaro. E useremo
questi mesi per definire tutti gli aspetti amministrativi, legali,
organizzativi necessari.

Il sito di riferimento per la "campagna di impegno" sarà www.megachip.info che
riporterà in maniera centralizzata le informazioni essenziali. Ma
coinvolgeremo una serie di siti amici, di blog, di emittenti
radiofoniche e mezzi di comunicazione che vorranno appoggiare e
diffondere il messaggio della raccolta.

Le tappe:

Stiamo
definendo una redazione giornalistica che lavorerà a tempo pieno, e i
cui componenti avranno un contratto di collaborazione regolare per
l’intera durata iniziale del progetto: 18 mesi .

La
redazione avrà un direttore, nominato da questo collettivo e da un
ampio gruppo di sostenitori, con analoga, elevata professionalità. E
che non avrà altri vincoli che quelli di una corretta deontologia
professionale e quelli dettati da un semplice documento d’intenti
comprendente questi punti:

1) Difesa della Costituzione e della legalità democratica.

2) No a ogni guerra.

3) Difesa dei diritti sociali e civili dei cittadini.

4) Difesa dell’ambiente e del territorio.

5) Difesa della laicità dello stato.

Prevediamo
di definire, in base a una ampia consultazione, un comitato di garanti,
super partes, scelti tra le personalità democratiche che godono della
fiducia generale per le loro qualità professionali, culturali,
scientifiche, di azione sociale. Il loro compito sarà di verificare che
queste impostazioni ideali siano rispettate. A tal proposito vi
chiediamo sin d’ora di esprimere il nome di una persona che, secondo
voi, possa assicurare l’applicazione dei principi di cui sopra.

L’indipendenza
degli operatori sarà totalmente garantita. Ogni fase della costruzione
del progetto sarà resa pubblica nel più totale rispetto della
trasparenza, attraverso strumenti di verifica diretta dei suoi
finanziatori. In primo luogo attraverso la Rete, ma anche con una
articolazione di comitati e di assemblee nei territori.


 

Primi firmatari:

Giulietto
Chiesa, don Aldo Benevelli, Anna Maria Bianchi, Caparezza, Sergio
Cararo, Franco Cardini, Paolo Ciofi, Tana de Zulueta, Arturo Di
Corinto, Laura Di Lucia Coletti, Claudio Fracassi, Luciano Gallino, don
Andrea Gallo, Udo Gumpel, Sabina Guzzanti, Serge Latouche, Lucio
Manisco, Gianni Minà, Roberto Morrione, Diego Novelli, Moni Ovadia,
Riccardo Petrella, Carlo Petrini, Lidia Ravera, Ennio Remondino, David
Riondino, Roberto Savio, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Vauro, Elio
Veltri, Dario Vergassola, Alex Zanotelli

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Veltroni: il Partito Democratico NON è di sinistra

Walter Veltroni, in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Paìs, dichiara apertamente che il Partito Democratico è riformista, "non di sinistra".

Quindi il Partito Democratico, oltre che di fatto, è dichiaratamente NON di sinistra.

Ma evidenzierei anche altri due punti dell’intervista.

  1. Veltroni sostiene che, in caso di vittoria per poco o di pareggio, non scenderà a patti con Berlusconi, bensì: "riforme istituzionali, sì; accordi di governo, no".
  2. Alla domanda finale dell’intervista (nel corso della quale nemmeno vengono nominati i lavoratori) su quale sarebbe la prima azione di un suo eventuale governo, Veltroni inizia la risposta dicendo: "Voglio smontare questa burocrazia selvaggia che sembra fatta apposta per scoraggiare gli imprenditori".

Più palese di così… Cos’altro serve per disilludere i compagni di sinistra?

 

[Devo ringraziare: Giulietto Chiesa, avendo avuto notizia dell’intervista da un suo articolo, Alessandra Aldrovandi per avermi letto l’articolo in italiano e, ovviamente, Walter Veltroni per questo suo enorme contributo alla campagna "Convinci 5 amici a NON votare per il PD".]

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Liste e coalizioni

A seguire, le liste e le coalizioni (con i relativi capi previsti dalla legge elettorale) per le elezioni politiche del 13 e del 14 aprile 2008. L’elenco è provvisorio e in continuo aggiornamento.


Coalizione guidata da Silvio Berlusconi
:


Coalizione guidata da Walter Veltroni
:


Possiamo per ora dire che, per far fallire il PD/PDL, NON dobbiamo votare:

  • Partito Democratico
  • Il Popolo della Libertà
  • Italia dei Valori – Lista Di Pietro
  • Lega Nord
  • Movimento per l’Autonomia
  • Democrazia Cristiana
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Strategie per far fallire il PD/PDL

È evidente che PD (il Partito Democratico di Veltroni) e PDL (il Popolo della Libertà di Berlusconi) siano le due facce della stessa medaglia, la medaglia della cosiddetta "alternanza democratica": due partiti pressoché uguali (entrambi capitalisti e "riformisti") inscenano uno scontro per illudere il pubblico (perché i cittadini devono rimanere semplici spettatori) che la sua decisione conti qualcosa. Con la benedizione (e l’appoggio morale ed economico) dei gruppi di potere a cui interessa la cosiddetta "stabilità".

Poiché partiti di questo tipo non trovano alcuna legittimazione democratica se non al momento del voto (infatti essi rimangono comunque delle oligarchie le cui politiche vengono decise a livello di vertici), il primo modo per sconfiggerli è non votarli e non votare alcuna lista che li supporti direttamente o indirettamente.

Per non restare nel teorico e confrontarci con l’attuale legge elettorale dobbiamo innanzitutto:

  • non votare PD né PDL (ovvio);
  • non votare alcuna lista che sia in coalizione con PD o PDL: ogni voto dato ad una lista in una coalizione va a beneficio di tutte le liste della coalizione.

Ancora non è possibile sapere definitivamente quali saranno le liste in coalizione con i due partiti "democratici", poiché è ancora lontano il termine per la presentazione delle liste. Si può solamente iniziare a fare un elenco provvisorio.

Per le elezioni amministrative il discorso cambia, poiché il sistema elettorale degli enti locali è diverso. È impossibile fare un discorso generale data la varietà dei casi e dei regolamenti elettorali, ma il criterio deve essere sempre quello: non supportare con il proprio voto PD o PDL, direttamente o indirettamente.

Resta il problema delle alternative. È altrettanto chiaro che tutti i partiti attualmente siano delle oligarchie. Con alcune differenze, anche importanti, ma il metodo è pressoché lo stesso per tutti: le politiche sono decise a livello di vertici, escludendo i cittadini.

Ed è anche contro questo sistema oligarchico (del quale sono figli legittimi, ma ben peggiori dei padri, PD e PDL) che bisogna batterci, mandando un segnale forte a questa classe di politicanti, questa "casta" di privilegiati (non l’unica, purtroppo) la cui estinzione contribuirebbe già di per sé al miglioramento della situazione italiana.

Leggendo i commenti del blog, mail inviatemi ed articoli, mi pare che, per queste elezioni, vengano proposte due strategie:

  1. votare per il "meno peggio";
  2. non andare a votare.

Per valutare, eventualmente, quale sia la "meno peggio" tra le liste "alternative" a PD/PDL bisognerà comunque aspettare il termine suddetto. Ed anche valutare quali siano, e in che grado, effettivamente alternative potrebbe essere difficile.

Credo sia necessario discutere e riflettere sulle strategie.

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Legge elettorale

Prima di parlare di strategie elettorali, ritengo necessario descrivere brevemente, per chi non le conoscesse, le regole essenziali con cui si voterà. Nel sito del Parlamento è possibile leggere il testo della legge elettorale.



Camera dei Deputati

Le liste vengono presentate a livello di circoscrizione elettorale, dopo la sottoscrizione da parte di cittadini. Non è richiesta la raccolta di firme per liste di partiti presenti in Parlamento.

[Nota: Il sistema seguente non si applica alle circoscrizioni Valle d’Aosta ed Estero, nelle quali è applicato il metodo maggioritario.] 

Al momento della presentazione, si possono effettuare collegamenti con liste di altre circoscrizioni (aventi stessi nome e simbolo, si parla anche di liste nazionali) e formare coalizioni di liste. Ogni coalizione di liste o lista singola presenta un programma di governo ed il nome del proprio capo.

Il cittadino può votare una delle liste di candidati nella propria circoscrizione e non ha la possibilità di esprimere preferenze.

La ripartizione dei seggi avviene a livello nazionale, e successivamente a livello circoscrizionale, secondo il seguente meccanismo.

Partecipano alla ripartizione dei seggi:

  • le coalizioni di liste con almeno il 10% dei voti a livello nazionale e contenenti almeno una lista con almeno il 2% sul piano nazionale oppure una lista espressione di minoranze linguistiche, con almeno il 20%; delle liste componenti tali coalizioni, partecipano al riparto solamente:
    • le liste con almeno il 2% sul piano nazionale;
    • la lista  con il maggior numero dei voti, tra quelle che non raggiungono il 2%, sul piano nazionale;
    • le liste singole espressione di minoranze linguistiche, con almeno il 20%
  • le liste singole con almeno il 4% dei voti sul piano nazionale;
  • le liste espressione di minoranze linguistiche, con almeno il 20%.

Sia A la lista singola o la coalizione di liste che ha ottenuto il maggior numero di voti a livello nazionale, viene calcolato il numero di seggi n che spetterebbero ad A secondo metodo proporzionale. A questo punto ci sono due casi:

  1. se n è inferiore a 340, vengono assegnati ad A 340 seggi (meccanismo del "premio di maggioranza");
  2. altrimenti, ad A vengono assegnati n seggi.

Alle altre liste e coalizioni di liste vengono assegnati i rimanenti seggi, in maniera proporzionale.

In ogni coalizione di liste, i seggi spettanti alle liste che la compongono vengono attribuiti in maniera proporzionale.

Il riparto dei seggi spettanti alle liste circoscrizionali avviene successivamente, in rapporto alla distribuzione territoriale dei voti.


Senato della Repubblica

Le liste vengono presentate a livello regionale, dopo la sottoscrizione da parte di cittadini. Non è richiesta la raccolta di firme per liste di partiti presenti in Parlamento.

[Nota: Il sistema seguente non si applica alle regioni Valle d’Aosta (maggioritario), Molise (proporzionale) e Trentino – Alto Adige (maggioritario con recupero proporzionale).] 

Al momento della presentazione, si possono formare coalizioni di liste.

Il cittadino può votare una delle liste di candidati nella propria regione e non ha la possibilità di esprimere preferenze.

La ripartizione dei seggi avviene a livello regionale secondo il seguente meccanismo.

Partecipano alla ripartizione dei seggi:

  • le coalizioni di liste con almeno il 20% dei voti a livello regionale e contenenti almeno una lista con almeno il 3% dei voti sul piano regionale; delle liste componenti tali coalizioni, partecipano al riparto solamente quelle con almeno il 3% dei voti;
  • le liste con almeno l’8% sul piano regionale, appartenenti a coalizioni con meno del 20%;
  • le singole liste con almeno l’8% sul piano regionale;

Sia N il numero di senatori che verranno eletti dalla regione R e sia A la lista singola o la coalizione di liste che ha ottenuto il maggior numero di voti a livello regionale, viene calcolato il numero di seggi n che spetterebbero ad A secondo metodo proporzionale. A questo punto ci sono due casi:

  1. se n è inferiore a 0,55*N (ovvero il 55% dei senatori da eleggere nella regione R), vengono assegnati ad A un numero di seggi pari a 0,55*N, approssimato pr eccesso (meccanismo del "premio di coalizione regionale");
  2. altrimenti, ad A vengono assegnati n seggi.

Alle altre liste singole e coalizioni di liste vengono assegnati i rimanenti seggi, in maniera proporzionale.

In ogni coalizione di liste, i seggi spettanti alle liste che la compongono vengono attribuiti in maniera proporzionale.

Per l’elezione di entrambi i rami del Parlamento, le liste sono bloccate. Al momento della presentazione di una lista, i nomi dei candidati sono disposti secondo un ordine preciso. Supponiamo sia s il numero di seggi attribuiti ad una lista, risultano eletti i primi s candidati, secondo il suddetto ordine.

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Alcune ragioni per NON votare il Partito (sedicente) Democratico

Un elenco, in continuo aggiornamento, di contenuti multimediali (articoli, video) utili alla riflessione e al supporto della campagna. In ordine cronologico. 

  • Daniele Luttazzi, Contro il Partito Democratico, 01/05/2007 — La lucida posizione di Luttazzi, precedente alla costituzione del PD. Tra l’altro si apprende che l’autore dei discorsi di Piero Fassino era (probabilmente lo è ancora) Sebastiano Maffettone, già autore di quelli di Bettino Craxi.
  • Giulietto Chiesa, Tutti contro il Pd o la sinistra muore, 13/02/2008 — L’articolo che potrebbe essere preso a manifesto della campagna.
  • Beppe Grillo e Meet Up di Roma, Comuni fuori controllo, 17/02/2008  — Il sindaco di Roma Walter Veltroni,
    democraticamente, tiene i cittadini comuni fuori dalla sala del
    consiglio comunale mentre i consiglieri della maggioranza (di
    centro-sinistra) approvano il nuovo piano regolatore, alla presenza
    amica di costruttori ed imprenditori. [segnalato da Giacomo R. Bartocci]
  • Giulietto Chiesa, Non votare Pd? Risponde Giulietto Chiesa, 22/02/2008 — Ancora un articolo dell’ottimo giornalista e intellettuale, sui motivi per cui è necessario non votare il Partito Democratico.
  • Giulietto Chiesa, Una risposta per tanti: perché non votare PD, 22/02/2008 — Risposte ad alcune domande sul Partito Democratico e sulle motivazioni per non votarlo.
  • Beppe Grillo, Programma elettorale del PD/PDL, 23/02/2008 — Elenco di convergenze nei programmi di PD e PDL. Solo alcune, ma sarebbero sufficienti per dire che i due progetti differiscono soltanto di una "L".
  • Walter Veltroni intervistato da Miguel Mora, Somos reformistas, no de izquierdas in El Paìs, 01/03/2008 — Walter Veltroni dichiara che il Partito Democratico non è di sinistra.
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Avviamo la campagna “Convinci 5 amici a NON votare per il PD”

Dal sito del Partito Democratico è stata lanciata la campagna "Convinci 5 amici a votare per il PD".

Con l’avvio di questo blog, propongo di rispondere all’iniziativa, non limitandoci solamente a non votare il neonato Partito Democratico, ma con una campagna di boicattaggio incentrata sul dialogo con amici, parenti, vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di scuola per cercare di convincerli che è nel loro interesse non votare per il PD.

Propongo che questo blog diventi un luogo in cui elencare tutte le argomentazioni valide per supportare questa campagna, e proporre metodi per la sua diffusione e (magari) il suo successo.

Le elezioni si terranno il 13 e il 14 Aprile 2008. Abbiamo tempo a sufficienza per contribuire al fallimento di un progetto sedicente democratico.
Convinci 5 amici a NON votare per il PD

 
Nota (breve ma importante):
Ho esitato a lungo prima di aprire questo blog, chiedendomi che cosa fosse necessario scrivere per proporre questa iniziativa.
Provvidenziale è stato l’imbattermi in un articolo di Giulietto Chiesa, che potrebbe essere preso come manifesto: tali sono la consonanza con il mio (e di molti altri cittadini italiani, come credo e spero) sentire e la razionalità e la chiarezza delle argomentazioni portate.
Per questo, non posso che essere grato a Giulietto Chiesa ed iniziare la campagna "Convinci 5 amici a NON votare per il PD" con l’invito alla lettura del suo articolo: "Tutti contro il PD o la sinistra muore".
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